Winter 2014
I HAVE A DREAM
Delle tante persone che conosciamo nella vita alcune rimangono nella nostra mente solo per poco tempo, poi diventano sbiadite come i vecchi dagherrotipi e svaniscono.
Altre rimangono per sempre. Forse dipende dal sistema di archiviazione mentale: quelli che non ci interessano vengono archiviati nella memoria labile, quelli che ci colpiscono vanno a finire nella memoria profonda, la Long Term Memory. In modo un po’ più poetico, possiamo pensare che transitino dalla mente al cuore.
In questo processo svolge un ruolo determinante la presenza, nella nostra mente, delle “figure assenti”, la somma cioè di quanti, tra tutti quelli che abbiamo conosciuto, hanno lasciato un segno positivo o negativo: così, quando incontriamo una persona per la prima volta, queste figure assenti (che affollano, senza che ce ne rendiamo conto, la nostra mente) ci fanno apparire il nostro interlocutore simpatico o antipatico, ostile o positivo, gradevole o sgradevole, a seconda di quanto questi ci ricordi, inconsapevolmente, personaggi a noi cari oppure personaggi sgraditi. Basta un volto, una frase, un tono di voce: se rivedo il faccione buono di Louis Armstrong che canta un evergreen o se risento quel meraviglioso “I have a dream” di Martin Luther King, quelle figure assenti sono in grado di influenzare positivamente persone che si ispirano a loro.
Ma a proposito di “figure assenti”, ahimè, sempre molto presenti, m’imbatto in continuazione in persone che chiedono il cambiamento, si riempiono la bocca di necessità d’innovazione, chiedono che tutto sia riformato e poi, in realtà, si attaccano ai loro privilegi come delle patelle allo scoglio, impedendo qualunque riforma migliorativa.
La resistenza al cambiamento è un tema perenne e irrisolvibile.
I have a dream, anch’io ho un sogno: che un giorno possa incontrare una persona coerente che ammetta di non voler cambiare niente, che confessi di odiare l’innovazione e che affermi di voler vivere nel passato, attaccato alle sue piccole cose. Così posso cambiare io una cosa, facilmente: il lato della strada sulla quale cammina, per non incontrarla più.
by Enrico Cogno