Primavera 2017
L’importanza del colore - Enrico Cogno
Una ricerca dell’Università di Winnipeg ha dimostrato che un
consumatore medio impiega meno di 90 secondi per emettere un giudizio
sul valore di un brand o di un prodotto: in questo rapidissimo
processo l’influenza del colore conta dal 62 al 90%.
La classifica dei colori più usati dai cento brand più popolari al
mondo vede, nell’ordine, l’impiego del blu nel 33% dei casi, il rosso
per il 29%, il nero per il 28% e il giallo per il 13%.
Il blu è il simbolo della calma, della serenità, dell'equilibrio.
Il rosso è il colore che cattura l'attenzione, accelera il
metabolismo, fa aumentare la pressione e il battito cardiaco.
Pare che faccia crescere l'appetito e spinga a mangiare più
velocemente. Infatti, l’arredo e il packaging di molti fast food è di
questo colore. Indossato dalle donne, ne aumenta il sex appeal: una
recente ricerca svolta su 272 clienti di ristoranti (di sesso
maschile) ha dimostrato che venivano elargite tra il 15% e il 26% di
mance in più alle cameriere vestite di rosso.
Il nero, il bianco e il grigio sono tipici delle griffes delle
eccellenze italiane della moda, come Armani, Gucci, Versace, Dolce
&Gabbana. Il giallo e l’arancione sono colori che stimolano vitalità,
ottimismo e allegria. Il verde è il colore ideale per un riferimento
alla calma, alla freschezza, alla natura e al rispetto dell’ambiente.
In qualche caso l’utilizzo eccessivo del verde è sospetto: viene
infatti definito greenwashing, una strategia di comunicazione attuata
daalcune organizzazioni (poco etiche) che passano una mano di verde
su tutto, dal packaging agli stabilimenti, quasi una specie di
lavaggio purificatore finalizzato a costruire un'immagine
ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale.
In realtà uno sviluppo compatibile che salvaguardi le risorse
esistenti dovrebbe essere la vera preoccupazione di ogni sano brand,
indipendentemente dal suo colore sociale: il verde non deve essere
solo una vernice coprente. Deve essere un orientamento mentale.