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ESTATE 2015

La crisi è per tutti?

Si dice: la crisi mette tutti in difficoltà, senza guardare in faccia a nessuno. In realtà non è così: se si analizzano, com’è stato fatto, i vari mercati nei momenti di recessione generale, si scopre che i settori che, paradossalmente, meno risentono della crisi, sono quelli del lusso.
Una giovane ricercatrice, Antonella Lattanzio, ha analizzato i fattori che hanno consentito ad alcuni gruppi aziendali, com’è il caso del colosso LVMH (Louis Vitton Moet Hennessy) di superare e prosperare anche durante gli anni dell’attuale crisi economica.
I punti essenziali messi in atto dal Group Managing Director di LVMH, Toni Belloni, indicano che è necessario:
- Investire anche in periodi di crisi
- Fare leva sull’imponente potenziale dei mercati emergenti
- Produrre beni di qualità eccellente e dal design accattivante e innovativo
- Favorire la creatività e la crescita dei talenti e ridurre il time to market rispetto ai concorrenti, avvalendosi anche di centri di ricerca spesso sviluppati internamente.
- Non rinunciare mai alla crescita, realizzata anche investendo in brand piccoli ma con un grande potenziale in termini di crescita e profittabilità.
- Promuovere lo sviluppo di una forte cultura aziendale per favorire la diversificazione, la dinamicità, il rapido adattamento ai cambiamenti nell’ambiente esterno e nelle preferenze dei consumatori, poiché la condivisione delle conoscenze garantiscono il Miglioramento Continuo.
- Acquisire legittimazione e migliorare la percezione esterna dell’azienda, impegnandosi attivamente nelle politiche di responsabilità sociale d’impresa.

Da una delle rarissime interviste rilasciate da Toni Belloni si è appreso che una grande fonte d’ispirazione per queste strategie è tratta dall’abitudine praticata dal patron del Gruppo, Bernard Arnault: trascorrere il 90% del tempo nei negozi, in giro per il mondo. Il mercato, pare, si scopre e si cura così.?

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