La mostra a Palazzo Reale di Milano - "Picasso lo straniero" - mette in luce più di 90 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, e svela una nuova e audace interpretazione dell’artista, che ha affrontato tematiche urgenti del nostro presente.
Su Picasso è stato scritto tutto, si direbbe. Nessun altro artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni. Ma quanti sanno quali ostacoli il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza parlare una parola di francese? Nel 1901 viene schedato per sbaglio come anarchico sottoposto a sorveglianza speciale, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi nel 1904, dove si affermerà come leader dell’avanguardia cubista. Durante la guerra civile in Spagna, l’artista produce Guernica, l’immensa tela destinata a diventare il vessillo universale della resistenza antifascista. Nel 1940, temendo di essere in pericolo in Francia, dove l’invasione nazista è imminente, Picasso decide di inoltrare la domanda di naturalizzazione che viene rifiutata.
Ma come ha fatto, in un secolo caratterizzato da grandi turbolenze politiche, in un mondo dilaniato da nazionalismi di ogni specie, a imporre le sue rivoluzioni estetiche? La mostra a Palazzo Reale di Milano - visitabile fino al 2 febbraio 2025 - è un suggestivo percorso per scoprirlo.
Ph: Pablo Picasso, Vallauris - 1956 Exposition Musée national Picasso - Paris RMN-Grand Palais (Musée national Picasso - Paris) / Adrien Didierjean© Succession Picasso by SIAE 2024.