La felicità degli altri
di Susanna Tanzi
I veri amici si vedono nel momento del… successo. In sintesi, è il tema di questo film delizioso, tratto da una pièce teatrale, dove tutti possono riconoscersi. In breve la storia: 2 coppie di amici di vecchia data condividono cene, anniversari, stati d’animo. Tutti ben definiti, con differenti caratteri e differenze tra i 2 matrimoni: quello di Marc (Vincent Cassel) e Lèa (Bérénice Bejo) dove lui è preminente nelle scelte e nei giudizi rispetto a lei, dolce e apparentemente resiliente; l’altro con il marito, Francis (Francois Damiens), che incensa e asseconda in tutti i modi i capricci della moglie Karine ( Florence Floresti). Nel gruppo ognuno occupa il suo posto, ma l’armonia va in pezzi quando Lèa, commessa in un grande magazzino e la più discreta tra loro, racconta di avere iniziato la scrittura di un romanzo. L’inaspettata rivelazione manda gli altri in crisi e, seppure in maniera diversa, tutti iniziano a manifestare un crescente disagio per quello che si rivelerà essere un inaspettato best-seller. E per il successo dell’amica, costretta quasi a giustificare la bontà del suo lavoro e l’approvazione di critica e lettori.
In un clima certo non da commedia tout court, ma da vero e proprio saggio - piacevole e intelligente- sull’invidia e relativi inciampi dell’amicizia, La felicità degli altri invita a una riflessione, per una volta, su rapporti veri e non solo virtuali. Un tuffo nella realtà condivisibile dagli spettatori, che si ritroveranno tra le pieghe di sentimenti umani, troppo umani. Per questo, così interessanti.