Il Panettone, un dolce per tutte le stagioni
Da una “provocazione” di Davide Paolini è nata una consuetudine che ora è moda. Presentato il rito dello “strappo”
Fu Angelo Motta, circa 100 anni fa, a proporre il consumo natalizio del panettone per, già allora, una precisa strategia di marketing. E così è stato per quasi un secolo. Sono passati 14 anni da quando nel 2010 Davide Paolini, allora conosciuto come il gastronauta, invitò maestri pasticceri e aziende artigianali a produrre il panettone in tutte le stagioni. “Una mia stravaganza? Una tradizione profanata? – dice Paolini. Così venne commentata allora la mia idea di lanciare il panettone d’estate. Così sulle ali di questo “spinta” in tanti hanno varato poi eventi, iniziative più o meno originali.” Ma allora, panettone a Ferragosto? Perché no! Sotto l’ombrellone in spiaggia, nel cesto del picnic, sulle tavole apparecchiate in terrazza o in giardino, dopo quella provocazione, compare sempre più spesso il grande lievitato che quindi non è più associato solo al Natale, ma ora al Capodanno dell'estate, il Ferragosto. E per quel giorno, questa tradizione si è rinnovata sulle “sabbie nobili” di Forte dei Marmi. Ci ha pensato Gabriele Filippini patron di Fiore 1827 la storica Azienda dolciaria di Siena che fra poco compirà 200 anni, orchestrando una cena con ospite lo stesso Davide Paolini dove è stata presentata la versione estiva del tradizionale dolce, adesso farcito con pesca e albicocca. In abbinamento, dopo un simpatico consulto fra Davide Paolini e Gabriele Filippini sono stati entrambi d’accordo per un Superiore di Cartizze di Bellussi. “Ho accettato con piacere – ha dichiarato Paolini – l’invito di Gabriele Filippini a presentare ‘lo strappo’ di un 3 chili di questa icona artigianale del made in Italy.” Perché d’estate per il panettone “è vietato” utilizzare il coltello: non si affetta ma si strappa con le mani senza troppi impicci di galateo. E sovvertendo l’antica indicazione di offrirlo in modo più raffinato cimentandosi con il cucchiaio e la forchettina da dolce. Diventa simpatico e socializzante sbizzarrirsi in quella pratica così diretta, divertente e gustosa, afferrando con le mani porzioni del lievitato rendendo l’idea di un prodotto oggetto di forte voglia ma anche di affiatata convivialità.