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Che meraviglia queste stanze

Che meraviglia queste stanze

Di Susanna Tanzi

 

Un viaggio nei luoghi più segreti e nascosti del pianeta. Un'occasione imperdibile per tornare bambini e ammirare dinosauri, automi, glovi, maschere tribali... Ci sono solo tre giorni, il 4, 5, 6 marzo, per entrare al cinema e ammirare il bel documentario di Francesco Invernizzi: "Wunderkammer, le stanze della meraviglia". Un percorso affascinante e coinvolgente che conduce lo spettatore a scoprire le inaccessibili stanze private di collezionisti, galleristi, appassionati del genere tra Italia, Francia e Inghilterra: la casa fiorentina del fotografo d'arte Massimo Listri, il Theatrum Mundi di Luca Cableri ad Arezzo, il negozio di Victor Wynd a Londra, il Castello in Champ de Bataille di Jacques Garcia. Ogni Wunderkammer riflette una personalità precisa, offrendo al nostro sguardo una serie di meraviglie cercate, volute, raccolte in questi luoghi colmi di oggetti molto rari e di immenso valore. Quattro le tipologie descritte nel film, che nulla ha da invidiare ai migliori documentari divulgativi della Bbc: Naturalia, con i suoi fossili, coralli e minerali, accanto a enormi mammiferi, rettili e animali marini; Artificialia, in primo piano pietre dure, avori e madreperle, ma soprattutto affascinanti automi; Scientifica, con gli strumenti tecnici utilizzati nelle prime osservazioni degli astri e del cielo,; infine Exotica, con le sue maschere e manufatti tribali come l'unicorno, il drago e altre chimere, ritrovati nei primi viaggi alla scoperta di Nuovi Mondi.